XI Capitolo ITS – Introduzione

Capitolo2014-1 014tPensavamo di essere stati mandati al Capitolo per lavorare, invece il provinciale, p. Oliviero Cattani, all’inizio della celebrazione eucaristica di apertura ci ha rassicurato che «ci siamo radunati questa settimana a Capiago (CO) per fare festa». Grande (momentaneo) sollievo tra i delegati. Abbiamo di lì a poco realizzato, sempre dalle parole di p. Oliviero, che la festa noi dobbiamo lavorare per organizzarla: siamo riuniti in Capitolo per creare nella Provincia ITS le condizioni per le quali i fratelli possano sempre più sperimentare «quanto è bello e piacevole stare insieme».

La vita religiosa è anticipazione di un banchetto, d’accordo, ma bisogna pure che qualcuno apparecchi…

Il p. Elia Citterio, della Comunità dei fratelli contemplativi di Gesù, nella lectio introduttiva, tanto per tranquillizzarci ha annodato la fraternità alla passione: possibile solo se si riconosce la propria condizione di peccatori (che non possono permettersi giudizio), si assume la condizione di servo, anzi di schiavo rinunciando a ogni diritto, per di più schiavo “inutile”, che non produce reddito per sé, non ha ricompensa perché solo al Padre che vede nelCapitolo2014-1 005t segreto spetta dare la ricompensa.

Ma poi ci ha lusingati un poco, dandoci motivo per credere che la fraternità è il contributo più grande che possiamo dare a una società figlia (nipote, ormai) dell’illuminismo. Il quale proclama «liberté – egalité – fraternité», ma la terza non può darla perché il presupposto della società moderna è l’esclusione del Padre. È incoraggiante sapere che, come religiosi, non siamo né ostili né inutili al nostro mondo e che anzi abbiamo da dare proprio ciò che esso stesso vuole senza poterlo.

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