Lettera del Provinciale
Cari confratelli,
questa lettera porta la data del 1° maggio, giorno in cui come da tradizione consolidata celebriamo la giornata di fraternità provinciale. L’occasione di ritrovarci, e al contempo di fare memoria della storia vissuta come Provincia nell’ultimo secolo, è propizia per consolidare i legami fraterni e progettare insieme il futuro.
Viviamo il tempo pasquale, in cui la comunità dei discepoli è chiamata a riconoscere sempre di nuovo il suo Signore ed è da lui inviata ad annunciarlo in ogni luogo. Mi piace vedere questo tempo proprio nella tensione feconda fra riconoscimento e invio, proprio come Maria Maddalena che nel giardino della risurrezione scopre nel misterioso interlocutore il suo Maestro e Signore e viene subito da lui esortata a portare l’annuncio della vita risorta ai discepoli.
È una dinamica, questa, che possiamo ritrovare anche in Maria di Nazareth, a cui questo mese è tradizionalmente dedicato. La Madre di Gesù “custodisce” nel suo cuore il mistero di Dio (cf. Lc 2,52), ne riconosce i segni della presenza nella propria vicenda storica e, al contempo, va “in fretta” da Elisabetta per un servizio di carità e una condivisione di gioia messianica (cf. Lc 1,39).
Anche il pontificato di papa Francesco, da poco concluso, si potrebbe forse leggere alla luce di questo dinamismo. Nel suo primo grande documento, l’Evangelii gaudium, ci ha esortato ad essere una “Chiesa in uscita”, richiamandoci alla “dolce e confortante gioia di evangelizzare”. Rimane memorabile l’immagine da lui rievocata in un’altra occasione: Gesù bussa alla porta della Chiesa (cf. Ap 3,20) non tanto per entrare, ma per uscire verso il mondo… Nella sua ultima enciclica, poi, ci ha mostrato il centro verso cui convergere sempre di nuovo: quel Cuore che ci ha amati in modo infinito, senza alcuna riserva (Dilexit nos). Riconoscere in Lui l’amore che non viene meno e su cui possiamo poggiare con fiducia; essere da lui inviati perché questo amore raggiunga tutti, specialmente i più poveri e abbandonati.
Naturalmente, colgo in questa dinamica anche un appello per noi e per le nostre comunità. Ricalibrare continuamente il nostro cuore sul Cuore di Cristo, in un’unione sempre più profonda e appassionata al suo amore salvifico; vivere il servizio della Parola e della carità verso i confratelli e le persone che incontriamo: ecco come il dinamismo liberante del riconoscimento e dell’invio può prendere forma in noi.
Guardando ai prossimi appuntamenti che ci attendono come Provincia, ricordo la tradizionale settimana dehoniana che si terrà ad Albino da lunedì 1 a venerdì 6 settembre e avrà come titolo Costruire dalle rovine – Forme e percorsi di riparazione (per il programma degli interventi si veda questo numero del CUI a pag. 20). Un tema in linea con la nostra spiritualità, che si inserisce perfettamente nel contesto del Giubileo dehoniano che arriverà fino al 2028.
Un altro appuntamento da segnare in agenda è l’incontro degli economi locali (Albino, 24-25 settembre). Abbiamo pensato a un momento di formazione e di confronto da vivere insieme, seguendo la stessa struttura dell’incontro dei superiori di gennaio scorso.
Come di consueto auguro di cuore buon compleanno a tutti i confratelli che lo festeggiano in questo mese: Abbondio Riva, Tobia Bassanelli, Albino Marinolli, Gian Paolo Carminati, Maggiorino Madella, Oliviero Cattani, Dino Menoncin; Costantino Amadeo, Lorenzo Prezzi, Pier Luigi Carminati, Gianni Lamieri, Italo Panizza, Celestino Rioli, Vincenzo Rizzardi, Felice Doro.
Infine, uniti a tutta la Chiesa, invochiamo il dono dello Spirito sui cardinali che presto si riuniranno in conclave per eleggere il nuovo successore di Pietro.
Una preghiera e un ricordo per tutti voi, in Corde Jesu.
p. Stefano Zamboni, S.C.I.
Superiore provinciale ITS