Fr. Michele Tapparo

Michele Tapparo

Nato  07 novembre 1932 – Prima professione 29.09.1951
Deceduto 27.03.2019
della Comunità di Bolognano

Michele era il nome di religione, Miguel era anche  diventato per tutti, dopo la permanenza in Mozambico, nelle comunità delle quali fece parte, soprattutto il Villaggio, lo Studentato delle Missioni e infine Bolognano. Il religioso fratello Giovanni Battista Tapparo era nato il 7 novembre 1932 a Zovencedo, provincia e Diocesi di Vicenza. Nella locale parrocchia era stato battezzato il 20 novembre 1932 e cresimato il 14.10.1945.

Una lettera di presentazione di Don Antonio Peterlini, dopo avere informato che aveva sette fratelli tra maschi e femmine scrive che era di ottima condotta morale e religiosa; tutto ciò quando il 14 luglio 1946 si premurò di compilare il “Foglio di informazioni” da riempirsi coscienziosamente e inviare al r. p. Rettore  del Santuario della pace di Albisola Superiore allora “Opera Fratelli coadiutori”.

Ricevuto postulante il 21.03.1950 e novizio il 28.09.1950, sempre ad Albisola aveva emesso la prima professione il 29.09.1951 e rinnovato nel 1952 -1953 prima di essere trasferito a Pagliare dove rinnovò nel 1954. Ad Albino emise i voti perpetui quando era il 29.09.1955. Dopo il rientro dal Mozambico, a Bologna aveva conseguito il diploma in “belle arti”.

Compilata in bell’ordine, la sua scheda  personale nella parte relativa agli uffici nell’istituto, scandisce in successione: Madera, Lisbona (1958-1959), Mozambico dall’aprile 1960 al maggio 1980 e, più precisamente, Quelimane (1960), Nauela (1960-62) Guruè (1963) Alto Molocuè, Gilé, Milevane (1965-1967) Vila Junqueiro (1969-1980).

In pratica fu presente in tutte le missioni fatta eccezione per Molumbo. Rientrato in Italia, anche per appoggiare un nipote rimasto orfano di ambedue i genitori venne destinato al Villaggio del Fanciullo dal 1980 al 2005). In seguito alla conclusione della presenza di una comunità religiosa al Villaggio, con due lettere successive, fr. Tapparo venne destinato dapprima a Bolognano e poi allo Studentato delle Missioni in Bologna dal 2005 al 27 luglio 2013, anno in cui avvenne il suo trasferimento a Bolognano dal 28 luglio 2013 al 27 marzo 2019 quando il Signore volle chiamarlo a sé.

Nelle annotazioni diverse della sua scheda si legge «Studio “belle arti” a Lisbona e a Bologna» e di poi

«Esercizi attività di pitture (Mozambico – Italia)» . Negli anni del Mozambico aveva effettivamente messo a servizio delle chiese che i dehoniani vi hanno edificato la sua arte. Alla bisogna si era prestato anche nelle comunità della Provincia, non importa se per opere ex novo o per ritocchi dell’esistente di altri. Aveva una cospicua collezione di dipinti religiosi e di altro genere, con qualche insistenza tematica. Peccato che, come accade nei… migliori conventi, la lista dei suoi dipinti non esista, ma esistono i dipinti e così ognuno potrà farsi un’idea del suo stile pittorico, come potrà farsela con l’osservare le varie terrecotte e le fusioni presenti non solo a Bologna e a Cristo re pacifico di Roma.

Non sono mancati momenti dolorosi nella vita del Fratello e della sua famiglia, momenti trasfigurati nella fede semplice che lo caratterizzò e che ha avuto a livello di immagine il suo punto in qualche modo culminante nel Cristo risorto che riecheggia taluni tratti di una scultura insigne di altri alla quale, per essere pienamente apprezzabile, manca tuttavia la profondità nel sito in cui è collocata.

Un bozzetto a matita di quella che poi diventò la fusione della statua romana del Padre fondatore, presente in gesso anche a Santa Maria del Suffragio a Bologna è conservato nella sua cartella personale. Probabilmente per sua scelta, e anche questo potrebbe avere un suo significato.

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