P. Giuseppe Civerra

Padre Giuseppe Civerra

P. Giuseppe Civerra

 Nato a Castel S. Vincenzo (IS) il 29/01/1926 – Morto a Bolognano (TN) il 21/09/2016

Nel ricordo che ne hanno dato i mezzi di informazione andriesi, in primis, Tele Dehon, che ne ha trasmesso i funerali da Castiglione dei Pepoli, la cosa più evidenziata  riguarda il suo rapporto con il Santuario del SS. Salvatore di Andria da lui diretto e animato per diversi anni. Si è anche fatto riferimento all’avvio, a metà degli anni 70, di una radio e poi di una televisione vicino allo stesso santuario. Quella radio che si chiamava Radio C.h.r.i.s.t.u.s. (Centro Hertz Radiofonico Italiano Sacrae Trasmissioni Universae Scripturae), ben presto gemmò come certe piante feconde addirittura una TV che, in omaggio al Fondatore della Congregazione ebbe il nome di Tele Dehon, anche se la gente ha continuato a chiamarla la “Televisione di Padre Civerra”. Piccolo seme, quella TV è diventata una delle televisioni più seguite di Puglia Molise e Basilicata. Il suo segnale oggi raggiunge l’Albania, dove p. Civerra realizzò per alcuni anni il sogno giovanile di “fare il missionario”

Quando è morto nella casa di Bolognano,  dove aveva trascorso ormai un periodo di lungodegenza insieme ad altri confratelli italiani del Nord, del Sud, di Argentina e Mozambico, perché poi – piace ricordarlo qui – in quella casa l’internazionalità è stata da subito praticata, prima che gli ultimi due Capitoli generali la sancissero come caratteristica della dehonianità. Vi era giunto dopo che un ictus aveva messo un primo punto e virgola alla sua instancabile attività. Il punto fermo lo ha messo la morte la mattina del 21 settembre, primo giorno di autunno come vuole la convinzione popolare.

I parenti, il nipote vicario del Vicariato Alta Valle del Reno, i confratelli della Provincia ITM, altri amici andriesi non hanno mancato di visitarlo programmando ogni tanto una gita fuori porta, perché sì, il Trentino è bello, ma non proprio confinante con l’Emilia Romagna, le Puglie e, men che meno, l’Albania luoghi in diverse stagioni frequentati da p. Civerra.

A Castiglione dei Pepoli, la sua famiglia era finita per il lavoro del padre. Un fratello aveva insegnato nelle scuole elementari del paese, lui diventato sacerdote era finito per un po’ in Inghilterra a studiare l’inglese. Una mattina comparve nella parrocchiale di San Lorenzo in clergyman, scambiato dai chierichetti del Canonico Lorenzini per un protestante. A Castiglione tornò qualche anno dopo per insegnare qualcosa al Collegio San Giovanni , soprattutto per dipingere, su antichi coppi ed embrici, procaci Madonne e dame. Se la cavava con il pennello ma qualche parrocchiana eccepiva per quelle madonne  troppo…  rinascimentali.

Simpatico, cordiale, benvoluto per la sua bonomia, astronomo improvvisato, non per questo meno apprezzato, aveva creato ad Andria, in località Barbadangelo, un Osservatorio Astronomico. Apprezzato predicatore popolare, fibra granitica e carattere eclettico, amava dialogare con la gente comune, interessarsi ai suoi problemi, da buon dehoniano che, lasciata la sacrestia, incontra il popolo. La missione lo attraeva, ma per andarci attese di essere un vecchio castagno  e se ne andò in Albania dove ITM aveva trovato gli ultimi degli ultimi.

Aveva festeggiato da poco i 90 anni, lontano da Andria e vicino a Trento, a Bolognano, dove l’aria magari non sa di mare ma di lago, il dialetto non è l’andriese e nemmeno il castiglionese. I suoi e la “sua gente” avevano festeggiato con lui.

 Lo hanno fatto anche a Castiglione il 23 settembre quando è tornato per il funerale e la sepoltura.

Quanto alle stelle, ora le guarda dalla parte del picciolo, più  vicino al Signore.

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