P. Vittorio Benzoni

P. Vittorio Benzoni

Nato a San Lorenzo di Rovetta (BG) il 13.01.43
Professo 29.09.60 – Ordinato 21.12.69
Deceduto ad Albisola il 03.01.2020
della Comunità di Albisola (SV)

Aveva ricordato il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale lo scorso  21 dicembre e probabilmente si accingeva a iterarne le celebrazioni, come si suole fare, nei diversi luoghi che lo hanno visto impegnato nel suo lungo ministero sacerdotale.

Nella sua cartella personale è rimasta traccia della celebrazione in occasione del venticinquesimo tenuta in quel di Baragazza, nella parrocchia di San Michele Arcangelo. In quella occasione, si legge nel ciclostilato approntato con semplicità da quella gente dell’Appenino Tosco emiliano nel 1994, la comunità si era voluta trovare insieme sia il giorno 20 dicembre per una Messa di ringraziamento, sia la notte di natale «nel mistero del Cristo che nasce, unico ed eterno sacerdote» per ringraziare Dio d’avere donato a Baragazza  un sacerdote che ogni giorno rendeva grazie  per quella piccola comunità.

Padre Vittorio era poi stato parroco anche di Garbagnate Milanese e Albisola, mentre negli anni giovani era stato cappellano a Cristo Re Pacifico in Roma. Sono state comunque diverse le comunità parrocchiali che lo hanno visto impegnato: il suo foglio di servizio riporta nell’ordine, a partire dai primi impegni nella Scuola apostolica di Albino  dove fu educatore (1970-1976), appunto  la parrocchia romana di Cristo Re (1977-1981) in qualità di viceparroco, poi la casa di  Capiago (1981-1984) in  qualità di rettore e subito dopo come economo e parroco (1984-1999), la parrocchia di San Michele arcangelo in Baragazza, poi ancora tre anni in qualità di economo a Castiglione dei Pepoli (1996-2001), nonché nel decennio successivo  parroco a Garbagnate (2002-2012) luogo e comunità nei quali fu per 9 anni (tre trienni) dal 2002 al 2011 anche rettore della comunità e infine ancora per un anno (2011-2012) rettore interinale prima di passare ad Albisola  in qualità di parroco dal 2012 al 2018 quando la diocesi riorganizzò altrimenti la zona pastorale delle Albissole.

Intelligenza brillante, Vittorio Benzoni aveva frequentato la Scuola apostolica di Albino, dove era stato anche ricevuto postulante il 29.06.1959, per passare poi al  noviziato   di Albisola (28.09.1959) ed emettervi la prima professione  (29.09.1960) rinnovata a Monza  tra il 1962 e il 1965.

A Monza aveva anche emesso i voti perpetui (1966), dopo il periodo (biennale) di prefettato, e vi aveva percorso con successo l’intero ciclo liceale concluso con la maturità al Liceo Zucchi.

A Bologna  aveva frequentato gli Studi teologici tra il 1966 e il 1970 ricevendo tutti i Ministeri e gli Ordini sacri (Prima tonsura nella chiesa di S. Antonio (17.12.66), Ostiariato e Lettorato a Santa Maria del Suffragio (22.12.1967), Esorcistato e Accolitato  ancora al Suffragio (23.06.1968), Suddiaconato   nella chiesa cattedrale di   Bologna (21.12.1968), Nella stessa cattedrale fu ordinato  diacono (28.06.1969), Presbitero il  20.12.1969.

Il suo ultimo periodo di vita lo ha trascorso al Santuario della Pace, libero da altri impegni parrocchiali, disponibile a quelli domenicali del santuario, disponibile anche nei giorni feriali per coloro che in quel luogo si recano a pregare, confessarsi, parlare con un ministro del Signore.

Tra le cose della sua cartella un’immaginetta ciclostilata della Beata Vergine di Boccadirio, riporta una piccola preghiera composta per il 25° di messa nella celebrazione del  20 dicembre 1944 nella Chiesa arcipretale di Baragazza:

«Padre nostro origine e fonte di ogni bene, nel disegno della tua provvidenza tu mi hai chiamato a servire il tuo popolo come annunciatore del Vangelo e dispensatore dei santi misteri.

Ravviva in me il dono dello Spirito, perché nella totale adesione alla tua volontà, con l’aiuto di Maria, vergine e Madre, io possa portare con gioia sempre più grande il peso e la grazia della missione ricevuta nell’imitazione di Cristo, sommo sacerdote».

Repentina mors clericorum sors” deve essere venuto alla mente di più d’uno dei suoi colleghi di noviziato e/o di sacerdozio, apprendendo che p. Vittorio è stato trovato morto nella sua camera, all’inizio di questo tre gennaio per un infarto. Si potrà ora aggiungere Sacerdos bone et fidelis, intra in gaudium Domini tui.

Omelia nelle esequie p. Vittorio Benzoni sci

San Lorenzo di Rovetta (BG)  7 gennaio 2020

2Cor 4,14-5,1 – Gv 12,23-28

Non è ancora trascorso un mese dal giorno in cui ha celebrato con voi il suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale – proprio in questa chiesa di san Lorenzo di Rovetta – e oggi padre Vittorio riunisce di nuovo attorno a sé i familiari, i compaesani e i confratelli per celebrare con tutti noi la sua nascita al cielo.

Il tempo liturgico del Natale, in cui siamo ancora immersi, ci aiuta a interpretare anche il momento della morte come un passaggio – una nascita, appunto – alla pienezza della Vita, dopo quel tempo di “gestazione” che è il nostro cammino terreno, in cui ognuno di noi è chiamato a vivere per crescere come figlio di Dio e per offrire il proprio miglior contributo alla storia degli uomini.

Quando san Paolo ci parla dell’ «uomo esteriore che si va disfacendo» e di quello «interiore» che «invece si rinnova di giorno in giorno», ci sta invitando a comprendere, nella fede, che la nostra esistenza terrena è il tempo che ci è dato per diventare “figli di Dio” non solo per un dono gratuito di Dio, ma anche per una scelta libera, responsabile e coerente; ci invita a leggere e interpretare le circostanze quotidiane riconoscendole tutte – siano esse positive o negative – come la trama storica che ci conduce a crescere verso «la misura della pienezza di Cristo» (Ef  4,13), a diventare come Lui.

Penso che padre Vittorio abbia ben compreso di essere chiamato a donare la sua vita sull’esempio di Cristo, da vero figlio di Dio, in un’offerta libera e responsabile che lo ha visto disponibile ad andare e servire il popolo di Dio dove gli è stato richiesto dalle circostanze e dai superiori. Ha sempre detto “sì” e non si è mai scoraggiato, non solo per una sorta di “baldanza” interiore che gli era propria, ma di certo anche per la sua pronta intelligenza che lo vedeva convinto di come «il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria». Anche lui ha imparato dalla vita e da Gesù, nostro unico maestro, a non fissare lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, «perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne».

Padre Vittorio ha servito Dio e i fratelli in tante zone d’Italia. Ha iniziato il suo ministero sacerdotale alla Scuola Apostolica di Albino, per poi passare a Roma nella parrocchia di Cristo Re; da lì è stato chiamato ad essere rettore a Capiago e, dopo soli tre anni, parroco ed economo a Baragazza per diciotto anni e, per alcuni anni, anche economo di Castiglione de’ Pepoli; ancora parroco a Garbagnate per nove anni e ad Albisola per altri sei anni e, nell’ultimo anno, rettore del santuario della Madonna della Pace. Penso di poter dire che sempre la sua vita è stata una continua risposta a questa vocazione: essere figlio di Dio, come Gesù, e sacerdote del suo Cuore, offrendo ogni giorno la sua vita, che accoglieva con semplicità e coraggio, così com’è, senza aspettarsi o pretendere nulla di particolare…

L’ultimo anno, vissuto ad Albisola senza essere parroco, come era fino all’anno prima, ma come rettore del santuario, è stata una svolta che certamente lo ha fatto soffrire, per il modo in cui si era imposta tale decisione. Ma anche in quella circostanza padre Vittorio ha accolto la realtà per quel che gli chiedeva: una scelta, questa, che ha visto crescere, proprio durante quest’anno, la frequenza dei fedeli in santuario per vivere il sacramento della riconciliazione e la celebrazione della messa domenicale.

Mi piace pensare che anche dentro di lui vivesse la convinzione che ha caratterizzato la vita di Gesù, espressa nel vangelo di questa eucaristia: «se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, porta molto frutto». Tante volte abbiamo ascoltato queste parole dalla bocca di Gesù e le sentiamo vere. Ma sono parole che vanno ben oltre la nostra immaginazione e l’afflato poetico dell’immagine: ci presentano subito il conto da pagare, che è il morire a se stessi, alla nostra tendenza innata a fare della nostra sensibilità o delle nostre idee dei piccoli idoli a cui sacrificare tutto, per poi scoprire  che questo atteggiamento ci lascia soli, tagliati fuori da una relazione vera con Dio e con gli altri. Sono certo che anche in p. Vittorio si è fatta largo, nel tempo della sua vita, la certezza che solo cercando di fare suoi i sentimenti di Cristo avrebbe potuto constatare quanto è vera la parola di Gesù: «se uno mi vuol servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore».

E crediamo davvero che ora padre Vittorio è con Cristo, suo e nostro maestro, nella gloria del Padre della Vita. Egli lo ricompenserà, come solo Lui sa fare, per il dono che Vittorio ha fatto di sé, sull’esempio del suo Figlio Gesù.

P. Enzo Brena, sup. prov.


DIOCESI DI SAVONA-NOLI
UFFICIO STAMPA
COMUNICATO STAMPA

Addio al dehoniano padre Vittorio Benzoni
già parroco ad Albisola

La  diocesi piange l’improvvisa scomparsa del sacerdote, 73 anni il prossimo 13 gennaio

Fino al 2018 fu la guida pastorale di san Nicolò dove si terrà una preghiera in suo suffragio 

I funerali saranno celebrati martedì nel suo paese d’origine, San Lorenzo di Rovetta (BG)

Lutto per la nostra Diocesi nei primissimi giorni dell’anno: nel pomeriggio di ieri è infatti improvvisamente scomparso, a causa di un infarto, padre Vittorio Benzoni, fino al 2018 parroco di san Nicolò ad Albisola Superiore. Il dehoniano avrebbe compiuto fra pochi giorni 73 anni, era nato infatti il 13 gennaio 1947[1] a San Lorenzo di Rovetta da una famiglia numerosa nella quale non mancarono le vocazioni religiose (suo fratello è stato superiore generale dei padri saveriani). Proprio nel suo paese natale, in provincia di Bergamo, padre Vittorio aveva festeggiato lo scorso 21 dicembre i 50 anni di sacerdozio e sempre in questa località martedì prossimo saranno celebrati i funerali. Il religioso fu prima viceparroco a Roma e poi guida pastorale in diverse località, l’ultima delle quali fu Garbagnate Milanese, prima di giungere nella nostra diocesi e in particolare ad Albisola Superiore dove, come detto, fu parroco di san Nicolò per sei anni. Proprio in questa chiesa si pregherà in suo suffragio, assieme al vescovo Calogero Marino e ai tanti fedeli che lo ricordano con affetto, domani, domenica 5 dicembre, alle 19,30.

Savona, 4 gennaio 2020


[1] Le imprecisioni circa la data di nascita e pertanto l’età sono dovute alla concitazione del momento in cui è stato formulato il Comunicato Stampa.

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