P. Valentino Lanfranchi

di anni 82
Nato il 21 luglio 1933 a Colzate BG
Morto il 24.02.20155 nella clinica “Villa Adria” ad Ancona-Palombina

Quando, prima del Concilio tale era la consuetudine, aveva preso il nome religioso di Agostino, ma a tutti, in particolare alla gente marchigiana per la quale ha speso la sua vita sacerdotale era noto come P. Valentino.

Battezzato due giorni dopo la nascita nella parrocchia di San Maurizio a Colzate, era stato cresimato nella stessa il 9 settembre 1944, da mons. vescovo di Bergamo, come si legge nelle annotazioni marginali dell’estratto per riassunto degli atti di battesimo

Da Colzate passò alla Scuola apostolica di Albino per gli studi medi e sempre ad Albino fu ricevuto postulante il 27.06.1950. Novizio ad Albisola il 28.09.1950, emise la prima professione il 29.09.1951. A Monza il 29.09 1955 emise la professione perpetua.

Molto timido, riservato e taciturno lo descriveva il maestro dei novizi p. Serughetti nel 1951, che lo considerava, leale, dotato di spirito di pietà e di sacrificio, di buona salute, anche se ma negli anni successivi il rettore dello scolasticato sottolineava tuttavia qualche disturbo reumatico che affliggeva il giovane confratello.

Gli studi teologici e le sacre ordinazioni avvennero allo Studentato di Bologna tra il 1958 e il 1962. Allo Studentato di Bologna fu ordinato sacerdote il 16.06.1960 dal card. Giacomo Lercaro. Aveva ricevuto gli altri ordini in parte dallo stesso e in parte dall’ausiliare mons. Gilberto Baroni oltre che e da mons. Nicola Kinsch, dehoniano lussemburghese vicario apostolico di Stanleyville.

Tra le attività da lui svolte su destinazione della provincia religiosa, unita dapprima e successivamente ITM, si deve ricordare soprattutto la sua presenza a Loreto – Villa Musone, dove fu parroco della parrocchia S. Flaviano (dal 1960 al 2011), apprezzato dalla popolazione, dai confratelli della diocesi e dai diversi arcivescovi-delegati pontifici succeditisi a Loreto durante la sua lunga permanenza, prima come collaboratore di p. Silvio Ponte poi come parroco, ultimamente come officiante a Porto Recanati in diocesi di Macerata.

L’archivio provinciale conserva tra i documenti che lo riguardano un numero unico di La Voce del Ponte, Periodico Parrocchiale d’Informazione di Villa Musone, che nel dicembre 2003 ne celebrava il 40° di presenza (1963-2003, parroco dal 1983).

A detta dei suoi parrocchiani la sua è stata una vita dedicata alla cittadina e a una comunità che ha saputo guidare e vivacizzare con le varie iniziative di carattere religioso e laico. In quella occasione l’allora mons. Angelo Comastri arcivescovo-delegato pontificio di Loreto si congratulava con lui ricordando i tanti giovani cresciuti sotto la sua guida e gli esprimeva la sua gratitudine, raccogliendo il grazie dei suoi predecessori e quello della gente. La stessa cosa faceva nelle pagine della rivista il sindaco di Loreto annotando come «grazie alla sua attività la […] comunità oggi è cresciuta e i cittadini possono guardare con fiducia i traguardi che la stessa si prefigge

Dal 2011 aveva trovato una sistemazione a Porto Recanati in un appartamento, con il consenso del vescovo di Macerata, continuando a svolgere un po’ di ministero e collaborando con altri confratelli sacerdoti della diocesi.

Lui stesso in una delle ultime telefonate con il superiore provinciale avvenuta in settembre in occasione della elezione dei delegati al Capitolo, aveva assicurato di stare abbastanza bene e di riuscire a svolgere appunto un po’ di ministero, collaborando con le parrocchie di san Giovanni a Porto Recanati e con quella di Castelfidardo.

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