P. Leonardo Cappelluti

Leonardo Cappelluti è tornato alla casa del Padre martedì 23 agosto, intorno alle 20 nella Clinica San Camilo di Buenos Aires dove era stato ricoverato la domenica precedente a motivo di uno scompenso cardiaco. I suoi funerali sono stati celebrati il mercoledì seguente nella Casa provinciale di via Caracas 437 al Barrio porteño de Flores, mentre l’inumazione dei suoi resti mortali è avvenuta subito dopo al Cimitero di Lanús, accanto ai suoi genitori e familiari.

Primo Sacerdote del Sacro Cuore di nazionalità argentina padre Leonardo era nato il 16 aprile 1933 a Sarandí nell’area metropolitana di Buenos Aires, figlio di immigrati italiani profondamente cattolici. Aveva vissutoisse l’intera infanzia, adolescenza e prima gioventù a Gerli. Scout della parrocchia di San José Obrero, era stato una bravo studente e successivamente un buon impiegato di banca. A 20 anni si sentì chiamato a consacrare la proprisa vita al Signore ed entrò nella Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (SCJ-Dehonianos), chein quegli anni  avevano la cura pastorale della sua parrocchia.

Aveva emesso i suoi primi voti il 16 ottobre 1955 e completato i suoi studi filosofici a Monza. Attese agli studi teologici alla  Gregoriana di Roma ottenendo la licenza. A Roma fu ordinato sacerdote il 3 luglio 1960.

Rientrato in  Argentina alla fine del 1961, su indicazione dei superiori si specializzò in teologia e conseguì il dottorato. A partire da questo momento unì il lavoro pastorale di vicario parrocchiale e assistente di diversi gruppi del Movimiento Familiar Cristiano (MFC) con l’insegnamento della teologia  ai  laici nell’Instituto Superior de Cultura Religiosa de las Hermana del Divino Maestro (Capital Federal), nel Profesorado de las Hermanas Josefinas de Cruz Alta (Córdoba), e successivamente nell’Instituto de Ciencias Sagradas Marcelino Champagnat de la Capital Federal.

Incaricato della formazione dei postulanti e dei giovani religiosi dehoniani, attese all’insegnamento teologico in vari seminari del Paese, dal Seminario di Rosario alla Facultad Teológica del Salvador en San Miguel (Buenos Aires)
Dopo sei anni di questo ministero fu nominato Superiore Regionale di  Argentina e Uruguay. Collaborò con la Conferencia Argentina de Religiosos come portavoce, poi vicepresidente e finalmente presidente (dal 1976).

Cappelluti si distinse anche per il suo coraggio e abilità al momento di assistere (salvare) le persone, di discernere con chiarezza le situazioni e prendere posizione di fronte alle imprese della dittatura militare.

Concluso il suo servizio di superiore della Comunità Dehoniana argentina-uruguaya, era tornato alla formazione dei giovani eligiosi e all’insegnamento della teologia, in successione al Centro de Estudios Filosóficos y Teológicos (Cefyt) di Córdoba, al Seminario Mayor Nuestra Señora de Loreto di Córdoba, al Seminario Interdiocesano la Encarnación di Resistencia (Chaco), al Seminario Mayor Pedro Ortiz de Zárate di Jujuy, al Seminario Mayor San Agustín di San Isidro, al Seminario San José di Morón e nella Facultad Teológica della Università Cattolica Argentina (UCA.
Seguendo uno degli orientamenti del Padre Fondatore Leone Dehon di  privilegiare il ministero della fpormazione dei sacerdoti e religiosi si sentiva pertanto felice di potere aiutare i seminari dell’intgerno del Paese e le dicoesi subiurbane, soprattutto nei loro inmiizi quando avenao  difficoltà ad averfe professori.

Era stato membro fondatore della Sociedad Argentina de Teología essendone poi vicepresidente (1984-88). È stato un uomo di profonda vita interiore, mente speculativa, ottimo docente capace di suscitare rispetto, attenzione, impegno. È anche stato un ottimo comunicatore della dottrina della Chiesa nella quale aiutava a scoprire la Buona Novella  guidando gli studenti a fare una sintesi che diventava professione di fede.

Nel dare notizia del decesso sulla stampa locale i confratelli argentini hanno voluto ringraziare il Signore per il dono della sua vita e per il bene che ha fatto in questi anni a quanti hanno avuto la ventura di incontrarlo. (Buenos Aires, AICA)

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